38ma Giornata Internazionale della danza in lockdown
Celebrare la 38a Giornata internazionale della danza ai tempi del lookdown con palestre, teatri, accademie e sale di danza chiuse non è facile. Istituita nel 1982 dall’International Dance Council dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (sotto il patrocinio dell’UNESCO), l’edizione 2020 ha un sapore diverso ma non meno significativo. Si festeggia sul web con “incontri” virtuali programmati da e per i danzatori che proseguono gli allenamenti nelle loro abitazioni, mantenendo viva la loro passione. Ballare ai tempi dell’emergenza sanitaria causata dal Covid19 (coronavirus) non è impossibile.
È così anche Rossella Bianco e Marialisa Daprile dell’a.s.d. Studio Danza hanno deciso di non fermare la danza, aiutate dalla tecnologia. "Abbiamo deciso di organizzare le lezioni su una piattaforma – commentano le due insegnanti nocesi - coinvolgendo tutti i nostri allievi, dai sei anni in su, e proponendo loro semplici lezioni per mantenerci in allenamento e divertirci". Una sfida che ovviamente pone di fronte a dei limiti come spiega Rossella: "Insegnare danza a distanza è facile ed è pratico perché ti ritrovi catapultata in una sala virtuale, ma ci sono delle difficoltà. Senza dubbio il problema sono gli spazi poiché dobbiamo tener presente che i nostri allievi sono in un ambiente casalingo. A ciò si aggiunge, a volte, la connessione internet troppo lenta che non permette a tutti di seguire contemporaneamente. La difficoltà più grande sta nel correggere quello che non va, ma ci siamo organizzate: io dimostro e Marialisa osserva magari suggerendo ciò che va rivisto o ripetuto. Se dovessi pensare al futuro, non potrei immaginare ad una danza virtuale perché la danza è condivisione, è contatto".
Come per tutto il mondo sportivo, anche le scuole di danza si stanno barcamenando tra mille difficoltà per lo più di natura economica. "Il problema più grande è economico. – concludono Rossella Bianco e Marialisa Daprile - Ora è tutto fermo, non ci sono entrate ma solamente uscite. Non abbiamo ricevuto alcun sostegno e, puntuali come ogni mese, abbiamo pagato bollette e affitto".
In un momento storico come questo, dove tutto è fermo, tutto è incerto e ogni ambito è messo a dura prova, la danza ha avuto la forza di non arrendersi. È un’esperienza nuova che permette di continuare il percorso iniziato, seppur rimodulato sotto alcuni aspetti, e rafforza il legame tra allievi e insegnati oltre a scongiurare la paralisi del settore. L’ingegno e l’entusiasmo non bastano, però, a cancellare la barriera degli schermi e la voglia di ritornare a danzare insieme.